domenica 23 ottobre 2011

fix you.

Ho bisogno di calma questa sera, di qualcosa che culli la mia malinconia... non vedo nessuno, e mi lascio consolare dai Coldplay che con le loro parole mi stringono le mani per non farle tremare e mi riscaldano il cuore per farmi sentire meno sola. Sarà una di quelle sere in cui il bisogno di avere qualcuno al mio fianco è più forte che mai, qualcuno che non sia di passaggio, qualcuno che non brami solo il mio corpo ma voglia divorarmi l'anima.
Qualcuno che abbia sempre voglia di me, di avermi con sè, di amarmi ogni istante, qualcuno che mi somigli, che mi sopporti, che non cerchi di cambiarmi. Qualcuno con cui dividere, con cui con-dividere.
Qualcuno che mi spieghi i sogni orribili che faccio di notte, che mi sorrida al mattino, che si presenti a casa agli orari più impensabili, che corra da me. Qualcuno che mi rassicuri, che accetti i miei silenzi e che non cerchi di forzarmi volendo entrare dove non è permesso, volendo capire quello che non ho voglia di spiegare, volendo parole da parte mia ad ogni costo, parole che in quel momento suonano stupide e vuote e che non ho voglia di pronunciare. Qualcuno con cui riuscire finalmente a piangere fino a liberarmi di tutto il marcio che ho dentro.
Qualcuno che Capisca. Qualcuno che, forse, non esiste.
E' una di quelle sere in cui l'anima si ribella, vuole urlare, ma le mani non ce la fanno a starle dietro, la bocca si oppone, la mente implode. E' una di quelle sere che seguono una giornata pesante come un macigno, vuota, in cui tutto appare come realmente è, in cui tutto perde e acquista peso senza sosta, in cui mi sento così inutilmente inutile. Una di quelle giornate da cancellare, in cui sembra non esistere alcuna soluzione.

Quando ci provi al meglio che puoi
ma non riesci ad ottenere quel che vuoi
quando ottieni quel che vuoi
ma non è quello di cui hai bisogno
quando ti senti così stanco
ma non riesci a dormire
Bloccato al contrario

Quando le lacrime si versano sul tuo viso
quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare
quando ami qualcuno ma tutto va perduto
potrebbe andar peggio?

Le luci ti guideranno a casa
e accenderanno le tue ossa
ed io proverò a stabilirti

Lassù o laggiù
quando tu sei troppo innamorato
per lasciar andar via tutto
e se tu non provi, non saprai mai
quali valori hai

Le luci ti guideranno a casa
e accenderanno le tue ossa
ed io proverò a stabilirti

Le lacrime si versano sul tuo viso
quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare
le lacrime si versano sul tuo viso ed io..

Le lacrime si versano sul tuo viso
ti prometto che imparerai dai miei errori
le lacrime si versano sul tuo viso ed io..

Le luci ti guideranno a casa
e accenderanno le tue ossa
ed io proverò a stabilirti.

                                             Coldplay

domenica.

La domenica è stata creata per riposarsi, per  dedicarsi alla famiglia.
Se penso alla domenica vedo una tavola imbandita, una grande famiglia seduta a rimpinzarsi per bene, a ridere, bambini che corrono ovunque e si divertono, ed il sole fuori da grandi finestre.
Se penso alla domenica vedo un parco, un uomo che stringe la mano alla sua donna mentre passeggiano lontano dal caos, dal traffico, in mezzo al verde, sotto al sole. In pace.

Nostalgia. Bisogno. Malinconia. Tristezza. Voglia. Mancanza. Desiderio. Occhi lucidi.
Eccola la mia domenica. Eccolo il vuoto che incombe e mi trascina con sè come una marea alla quale non riesco a sfuggire... La marea che ti assale quando sei fuori dalla tua vita, la osservi e ti accorgi che non ti è rimasto niente addosso.

strade.

La strada scorre sotto i miei occhi, lontani e persi...
La strada scorre sotto i miei passi, veloci e freddi...

Persa in un sabato sera come tanti,  tra strade diverse seppur tutte uguali.. Persa in un sabato sera tra facce e sorrisi ubriachi.. Persa in un sabato sera nella città eterna, tra milioni di persone.. eppure Sola.
Persa in un sabato sera alla ricerca di quel che sono. Col solo desiderio d'Amare.

mercoledì 19 ottobre 2011

ipocrisia portami via.

Non sono qui per dibattere di politica. Parlo solo di ciò che vedo. Parlo di coerenza e di morale.
Sabato io c'ero, ero tra gli studenti, manifestanti pacifici, con uno striscione in mano ed un sorriso sul viso.
Non voglio parlare di cause, motivi, ci sono posti e modi più adatti per farlo. Voglio solo esprimere un'opinione, che ora non riesco a reprimere perché ho rabbia. Rabbia causata dall'ipocrisia di noi italiani.
Il 15 Ottobre si è svolta una manifestazione con duecento, trecentomila persone o forse  di più, comunque una marea di gente che con un sorriso è scesa in piazza, ha invaso le strade di Roma, ha occupato la tangenziale. Forse perché non c'è consentito altro modo per metterci in mostra, in evidenza. Bene, ora l'attenzione è tutta su di noi. Certo. Ma sulle persone sbagliate. Perché come al solito, l'informazione è monopolizzata, strumentalizzata a favore di chi ci governa. Ora l'attenzione è su quei 500 che hanno messo a ferro e fuoco Roma, e per causa dei quali siamo stati tacciati tutti di 'violenza'. Questi 500 può darsi siano stati realmente addestrati in Grecia, può darsi siano stati pagati. Può darsi siano soltanto arrabbiati. Non mi permetto di parlare,  non sta a me, ventenne e immatura (o forse solo troppo poco informata) indagare questo movimento. Di certo mi faccio le mie idee ma non le dico qui. Sto scrivendo solo perché sono Indignata. Indignata per il processo mediatico che si sta facendo a quel ragazzo, soprannominato ‘Er pelliccia’, per intenderci quello fotografato mentre lanciava un estintore. Siamo tutti d’accordo che il suo gesto è da condannare, che certe azioni sono anche da ‘vigliacchi’ se vogliamo, sono comunque violente, feroci, e devono essere pagate. Ora se c’è una giustizia in Italia questo ragazzo pagherà, e forse capirà che così facendo non si va da nessuna parte. Ma si prenderà le sue responsabilità e pagherà. Ma questo processo non sta a noi farlo, sta agli organi competenti!  Leggevo dei commenti sotto un video de La Repubblica, tra questi una ragazza ha linkato l’indirizzo del profilo di Er pelliccia, e la curiosità mi ha spinto ad entrare, ho letto dei commenti orribili sotto le sue foto! Minacce, insulti, a lui e alla sua famiglia! Che si fa allora, si aborrisce quel gesto perché violento ma si vuole farla pagare a lui con altrettanta violenza? Ma un cervello ce lo abbiamo? E’ stato preso davvero come capro espiatorio! Immagine simbolo di un movimento, quello dei black bloc, a cui molto probabilmente non appartiene! E allora se vogliamo essere dalla parte del giusto, se vogliamo mettere le mani avanti condannando la violenza del 15 Ottobre dobbiamo sperare e lottare perché giustizia ci sia! ( E non solo in questa situazione, sia chiaro)! Non minacciare o dall’alto della nostra superbia condannare la sua vita e la sua famiglia! Tra l’altro ulteriore indignazione è nata dopo aver visto un servizio del Tg di La7 in cui lo si descriveva basandosi sul suo profilo di facebook! Ciò se lo si può aspettare dal Tg5.. sono sconvolta! Bravi solo a sparare giudizi, condanne… e poi cosa leggo? ‘Se avessero dato fuoco a Montecitorio le reazioni sarebbero state opposte.’ Ma allora siamo o non siamo contro la violenza?!

lunedì 17 ottobre 2011

spazi d'universo (?)

Lo sento quando provo ad uscire dal guscio e questo è uno di quei periodi. Lo sento perché provo a prendere in mano me stessa, a mandare avanti la mia vita nel modo migliore. Lo sento perché, spesso inconsapevolmente, provo ad impadronirmi di ogni cosa possibile, anche se la notte nel silenzio e nel buio di una stanza è tutta un'altra storia. Provo a risalire, a respirare. Provo. Non è detto che ci riesca, ma è meglio di nulla. Sono tornata ad uno dei punti focali del circolo vizioso che costituisce la mia vita. Voglio vedere quanto durerà. Voglio vedere per quanto riesco a sentirmi all'altezza.
So che potrei crollare da un momento all'altro, come è già accaduto, come accadrà. C'è un confine sottilissimo tra la luce e il buio, e tra questi vi è un porzione quasi impercettibile di penombra. Sono stata in tutti e tre i luoghi, Li ho visitati, facendo della penombra casa mia, forse perché è il posto in cui vivere è più facile.
Cos'è la penombra? E' la via di mezzo, in cui si trovano l'apatia, la noia a volte, l'indecisione. La lotta per non retrocedere, la mancanza di forza necessaria ad avanzare. Credo sia la casa più brutta che una persona possa scegliersi.
Poi c'è il buio. Il buio credo sia la malattia, dalla depressione alla follia. E' il fondo del pozzo. Se un qualche Dio c'è, e se io stessa ci sono, forse gli sfuggirò. Ed è una lotta estenuante se sei cresciuta con l'esempio di chi ci vive da anni in quel pozzo, senza essere riuscita a risalire. Se vieni da una famiglia in cui molti hanno ceduto all'ebbrezza di quel volo verso il basso per poi non distinguere più tra l'oggettivo e l'irrazionale, e altri (dopo aver compreso di essere dall'altro lato e non essere riusciti più a tornare indietro) hanno preferito porre fine alla loro vita 'ambigua'. Credo sia un attimo. Qualche strano meccanismo nel cervello non funziona più, va in cortocircuito, e tac sei di là, nel buio. In fondo al pozzo. E non lo sai neanche. Perché per te che ci sei quella è l'unica realtà possibile, l'unica che concepisci. Gli altri sono folli. Tu sei dalla parte del giusto. E continuo a chiedermi se non sia vero. Se loro non sono gli unici a guardare al di là di ciò che tocchiamo, al di là delle abitudini, al di là dello schifo che abbiamo intorno.
E infine c'è la luce. Non ho molto da dire di questo spazio d'universo. Forse riesci a vivere pienamente, quello che sei, nel modo che vuoi. Riesci a sorridere di ogni cosa, a darti forza, coraggio. A rialzarti sempre. Forse luce è sinonimo di forza. Forse. Per quanto mi riguarda credo che vivere nella luce sia questo, un passo più avanti. Un giretto prima o poi tutti ce lo facciamo li, una sera, un'ora di vita. Un'ora d'amore. Un'ora fuori dal mondo.


Volevo solo cercare di vivere ciò che spontaneamente veniva da me. Perché fu tanto difficile? (H. Hesse - Demian) 

domenica 9 ottobre 2011

un'ora.

Un'ora di benessere. Un'ora in cui puoi essere ciò che vuoi, puoi essere chi sei. Un'ora in un posto in cui nessuno ti guarderà mai dall'alto in basso, nessuno noterà quanto sei strano, nessuno penserà che non sei all'altezza. Un'ora in cui ognuno s'interessava a ciò che voleva, senza avere facce di circostanza o atteggiamenti forzati.
Sorridere del sorriso di uno sconosciuto, sorridere al sorriso di una bambina, sorridere della risata di un uomo, sorridere e basta. Un'ora di musica, di facce comuni e non. Un'ora di serenità.

sabato 8 ottobre 2011

pensieri sbronzi.

C'è chi passa di letto in letto alla ricerca di un po' d'amore o divertimento. C'è chi passa tutte le notti fuori perché la vita è una quindi tanto vale godersela attimo dopo attimo. C'è chi vuole solo sbronzarsi, ballare, perdere coscienza e poi 'non sa che fare la domenica pomeriggio se piove'. Il mondo è grande, è vario, giusto? Così si dice. Ed in mezzo a tutta questa moltitudine di gente ci sono io. E non perché sono diversa dagli altri, anzi non spicco in nulla, semplicemente sono io.  Io che preferisco passare una serata su delle gradinate con una birra in mano, con una felpa e un paio di jeans, piuttosto che andare in discoteca ed essere accerchiata da uomini che sembra non vedano donne da anni. Io che non ho mai dormito con nessuno a parte lui, fino a questa notte. Io che non mi sono mai svegliata con nessuno a parte lui, fino a questa mattina.
Io che però, nonostante questo, non ho mai abbracciato nessuno in un letto tranne lui, non ho mai dato un bacio a nessuno al risveglio se non a lui, Io che non ho mai fatto l'amore con nessuno, se non con lui. Io che esco, mi diverto, bevo, rido, gioco, ma anche se ho vent'anni non penso che debba essere questo l'obiettivo delle mie giornate, della mia attuale vita. Penso che ci debba essere una componente di ogni cosa: studio, divertimento, impegni.
Amore. Non mi va di sputtanarlo così.  E' così bello l'amore. Quanto vorrei che tornasse a scuotermi e finalmente mi liberasse dalle catene che mi tengono legata a lui, ancora, ancora. E sempre.

venerdì 7 ottobre 2011

basso sfogo.

Ecco credo che in realtà io non mi sforzi più, sarà per stanchezza, sarà per le manganellate che ho ricevuto  in testa, sarà perché sono demotivata, sarà perché ultimamente non me ne frega di nessuno, o perché non vedo accanto a me nessuno che può meritarli, o meglio nessuno che combaci con me, qualcuno con cui sorridere spensieratamente, sentirmi al posto giusto accanto a lui.. insomma.. non mi sforzo. Il punto è questo. La colpa è mia. Fai questo, fai quello.. perché? Bisogna essere così, bisogna essere colì.. perché? Insomma, chi lo dice?
Per chi? Per me certamente, lo so, ma son la prima a non meritare il meglio, a non saperlo accettare, a non saper vivere la vita. Che cosa triste quella di non riuscire quasi più a cogliere il buono delle piccole cose, e che basso sfogo.

Valparaiso.

Insegui Sirio
Sul mare
Casa dove il mio vero amore mi sta aspettando
Lega il vento del Sud
A vele spiegate le stelle
Usa il chiaro di luna
Così lei può andare sicura
Intorno al Capo Horn verso Valparaiso

Rossa la luce del porto
A tribordo il verde
Come lei saprà dei diavoli che ho visto
Traversare il mare, stella del mare
Sotto il chiaro di luna, qui lei può andare sicura
Intorno al Capo Horn verso Valparaiso


E ogni strada che ho percorso vuol prendere nota il mare
Con ogni promessa non mantenuta nel mio sacco
E ogni amore vuol ancora mandare la nave del mio cuore
Sul mare oscillante

Se io morissi
E l'acqua fosse la mia tomba
Lei non saprebbe mai se io sono dannato o salvo
Vedi il fantasma volare sull'acqua
Sotto il chiaro di luna, qui lei può andare sicura
Intorno al Capo Horn verso Valparaiso
                                                                              -Sting-

 

L'insostenibile leggerezza dell'essere.


  Un venerdì pomeriggio come tanti altri, solo un po' di pioggia e vento in più che però non spazza via nulla, nè la tristezza, nè il malessere che schiaccia lo stomaco. Mi sono fermata quest'oggi ed ora capisco che è l'ultima cosa da fare, perché in questo modo i pensieri hanno più spazio, più strade per raggiungermi. Mi son fermata ed invece di assaporare l'aria improvvisamente più fresca o lasciarmi accarezzare dalla pioggia mi son lasciata andare, mi son chiusa in me, ho deciso di scendere in basso. Forse è l'unica condizione in cui riesco a stare.

 La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza.
 
Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
  
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle
, ci si vuole abbandonare ad essa. (Milan Kundera)

Un

 La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza.
 
Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
  
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle
 Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
  
  Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa. (Milan Kundera)