martedì 30 agosto 2011

Una storia sbagliata.

E' una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata. 


Cominciò con la luna sul posto
e finì con un fiume d'inchiostro
è una storia un poco scontata
è una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E' una storia di periferia
è una storia da una botta e via
è una storia sconclusionata
una storia sbagliata. 


Una spiaggia ai piedi del letto
stazione Termini ai piedi del cuore
una notte un po' concitata
una notte sbagliata. 


Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos'altro ti serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E' una storia vestita di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.

E' una storia da carabinieri
è una storia per parrucchieri
è una storia un po' sputtanata
o è una storia sbagliata. 


Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

Per il segno che c'è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere piu' come e' andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.
                                                     
-Fabrizio De Andrè-

giovedì 25 agosto 2011

Declino.

A volte mi chiedo se tu ti senta la causa di ciò che sono ora.
A volte quando mi guardi, quando mi sfiori la pancia, quando mi dici -Dovresti mangiare di più-, mi chiedo se ricordi quando è cominciato tutto questo.
A volte quando mi tocchi, quando mi chiedi un minimo di amore, o passione, o qualsiasi altra cosa, anche solo cinque minuti insieme, mi domando se ricordi quando tu li rifiutavi a me, quando mi hai lasciata da sola con me stessa, senza forze, preda di una vita che non volevo, di lacrime che non volevo, di ansia e attacchi di panico che non volevo, di tremori che non volevo, di una famiglia che non volevo. Tu unico mio centro del mondo, tu unica mia ragione, tu unico mio orecchio, unica mano che mi asciugava il viso, unico occhio a cui avevo permesso di osservare, vivisezionare tutte le mie ferite... tu mi negasti tutto, ricordi? Mi abbandonasti così, non meritevole neanche di uno sguardo, di una parola.
A volte quando mi guardi, quando mi sfiori, quando provi a salvarmi da me stessa, ti chiederei: -Ti ricordi? Ti ricordi quando non dormivo per nulla, quando non mangiavo niente, ricordi quando mi lasciasti sola? Ricordi che mi accontentavo di così poco, senza dignità, solo per amore? Ricordi quanto ho pagato e pago ancora un mio unico errore? Scommetto di no.. Non ricorderai neanche di quanto ora mi faccia in quattro per te, di quanto non ti faccia scontare nulla, non ti negherò mai una mia parola, o il mio amore, ma mai più te lo dimostrerò perché non credo più in te.-
No, non ti dirò mai tutto questo, non ti ricorderò quando è iniziato tutto...