mercoledì 30 marzo 2011

Quando?

Non posso fare a meno di domandarmi, almeno una volta al giorno, quale sia il mio posto, e perché io non trovi mai un luogo che faccia al caso mio, un posto mio. Solo una volta ho provato questa sensazione, ma era un viaggio, chissà magari col tempo anche li mi sarei sentita in trappola, sbagliata, sola.
Dove e quando sarò me stessa? Sarò tranquilla? Dove e quando troverò quel qualcuno a cui darmi, a cui dare tutto l'amore che ho dentro? Sembra sepolto dentro me, sembra quasi cenere, ma c'è. E tu sei l'unico a conoscerlo, però so di certo che è solo una parte di ciò che mi porto dentro. Sei tu quel qualcuno che fa al caso mio?
Lo sento dentro, questa è la realtà. Come ti dico spesso ultimamente Tu fai per me. Ma quando potrò essere, vivere? Quando avrò le tue mani da stringere?

sabato 26 marzo 2011

pozzo nero.

E mi chiedo cosa sto facendo, dove sto andando, quale sarà il risultato di tutto questo.
Mi chiedo cosa sto pensando, mi chiedo il perché.
Non mi riconosco, ho così tanto bisogno della tua mano, però i miei pensieri creano immagini quasi assurde, non ci sei tu. Perché? E poi, quale sarà il prezzo che dovrò pagare per noi? Sono disposta a qualunque cosa è vero, ma mi sto autodistruggendo. Ed ho un estremo bisogno di colmare tutto lo spazio vuoto che ho dentro, perché tu non ci sei. Nulla riuscirà a farmi sentire viva, piena, ci saranno solo lacrime, e il pozzo nero dentro me si amplierà ancor di più. Scenderò ancora più in basso. Mi schiferò.
Ho così bisogno della tua mano.

manchi.

 

Lo sento
sto perdendo
la pazienza
ho i nervi tesi e
basta
sulla faccia
non c'é traccia
della tua risata
stanca
il tuo modo
di viaggiare
tra le righe senza
sosta
e mi scoppia
gia' la testa
e non hai aperto
bocca
resta chiusa
non parlare
non le dire
che anche il sole
va a morire
ogni notte
che scompare
nel bicchiere
da versare
io non ho
parole nuove
solo voglia
di aspettare
per riuscire a sentire ancora

che tu mi manchi
se mi manchi
sara' perche'
non ho piu' stemmi da lustrare
io non ho
sara' perche'
non ho piu' facce da dimenticare
se tu mi manchi
se mi manchi
sara' come
morire

lo sento
sto perdendo
l'alta quota
volo basso e non c'e'
vento
che mi spinga
verso il sole
per sentirlo respirare
quanto basti
per tornare
a far finta di
morire
ancora un giorno
e poi un altro
e un altro ancora
e ancora
manchi
come l'aria
e manchi
come il sale
e manchi
prima al cuore
poi alle mani
e poi al mio dolore
senz'avere
piu' parole
da versare
solo sete
da calmare
solo voglia
di sapere e sentire
ancora
ancora

che mi manchi
se mi manchi
sara' perche'
non ho piu' stemmi da lustrare
io non ho
sara' perche'
non ho piu' facce da dimenticare
se tu mi manchi
se mi manchi
sara' perche'
non ho piu' stemmi da lustrare
io non ho
sara' perche'
non ho piu' facce da dimenticare
io non ho
non ho piu' niente da doverti ricordare
io non ho
piu' giorni da dover scordare
almeno un po'

ho solo stelle da guardare
un cielo nero da riempire
e manchi
se mi manchi
sara' come
morire
                                               -Negramaro-

venerdì 25 marzo 2011

Vuoto.

Ho bisogno di colmare il vuoto che tu mi lasci. Ho bisogno di colmare le tue assenze.
Insegnami a vivere senza di te.

giovedì 24 marzo 2011

Magari.

Sì lo ammetto: la voglia di te mi toglie anche l'aria.
Sì lo ammetto: la sera prima di addormentarmi, quando tutto tace, immagino le tue mani su di me.
Sì lo ammetto: ho bisogno, ho voglia della tua pelle.
Sì lo ammetto: immaginare le tue labbra su di me mi fa girar la testa. E a tratti riesco a sentirle anche.
Sì, purtroppo, colmerò tutto questo in un altro modo, magari con un po' di alcol in più e altre labbra sulle mie.
Sì magari succederà questo, magari non saprò fermarmi. Magari immaginerò che saranno tue quelle labbra e quelle mani a sfiorarmi. Magari poi me ne pentirò, lo so già.
 C'è da dire solo magari.

mercoledì 2 marzo 2011

Odio.


Avere nelle orecchie le continue lamentele degli altri. Odio tutte queste parole che escono dalle vostre bocche, le continue lagne, senza nè capo nè coda.
Odio questo continuo piangersi addosso. Dio, muoio dentro, ma non vengo a dirvelo ogni secondo della giornata.