sabato 12 gennaio 2013

due vite.

Pensava soltanto a quello. Riportare la sua vita a quel punto.
Nel punto dove si era interrotta.
Si trattava di unire due lembi di terra, due lembi di tempo.
In mezzo c'era il mare.
Si metteva i fichi aperti sugli occhi per ricordarsi quel sapore di dolce e di grumi.
Vedeva rosso attraverso quei semi.
Cercava il cuore del suo mondo lasciato.

Margaret Mazzantini, Mare al mattino

8 commenti:

  1. Talvolta ho la sensazione che vivere non sia che una enorme,instancabile opera di chirurgia. Ferite da rimarginare, lembi di carne viva da riavvicinare e cucire, cicatrici da disinfettare... In altri momenti invece mi prende una vertigine. Una dolcezza che sommerge. A volte un ricordo, altre volte l'accendersi di un attimo di felicità. Però non credo si tratti di tornare ad un mondo "lasciato". Piuttosto farlo rivivere per intero in tutto ciò che siamo, impadronirsene e rielaborarlo nel presente. Ecco...un presente che avesse quel colore rosso, il medesimo gusto dolce dei fichi... un presente clemente in cui sia bello incamminarcisi dentro. Questo sì! Sarebbe bello avere davanti una strada così...
    Ben ritrovata!
    Carlo [una mente sempre un pò confusa :-))) ]

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  2. Sarebbe bello sì.. riuscire a farlo rivivere nel presente, non so se sia possibile.. Qualcuno l'ha mai fatto? Penso, sento, che ci siano appunto "due lembi di terra" che rappresentano il presente e il passato, con una voragine a separarli.. puoi trovarti da un lato o dall'altro fisicamente ma il pensiero è al lato opposto, oppure avere la volontà di andare avanti o tornare indietro, avere la volontà di riunire questi due tempi, di ricucire lo strappo, insomma tante varianti.. ma spesso i due lembi di tempo non sono in sequenza, anzi tra i due vi è una pausa, vi è un muro.. Però sì, sarebbe bello avere davanti una strada così, come la descrivi tu, con la tua mente un po' confusa ma che partorisce pensieri e parole così belli da "sentire" ! C.

    Ps. A proposito di "Pensieri e parole", ma abbiamo mai parlato di Battisti?
    http://www.youtube.com/watch?v=KP6m6_V7vsc

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  3. Parliamone...
    se i risultati sono questi parliamone fino a stancarci... parliamone tutta la notte e poi ancora e ancora
    Certo che la canzone è ancora bellissima, il video un pò meno. ;-)
    Pensieri e parole...
    Ti penso. Penso al tuo "muro"... ai miei...alle voragini che ogni tanto svegliandoci intravediamo...
    Alla difficoltà di sincronizzare il "dove si è" e il dove si vorrebbe essere, il come ci si sente (precari e fragili), e il sognare contemporaneamente, un altro modo di essere completamente opposto: completi e in pace con ogni cosa. Insomma siamo un così:fatti di mille ferite e paure ma impastati di sogni e speranze... e soprattutto
    mai arresi. :-)
    Buona giornata, eh!

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  4. Domanda: il libro della Mazzantini non l'ho ancora letto, è bello? Me lo consigli? E' un pò che non leggo un bel libro.

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  5. "Vito guarda il mare. Sua madre un giorno gli ha detto devi trovare un luogo dentro di te, intorno a te. Un luogo che ti corrisponda.
    Che ti somigli, almeno in parte.
    Sua madre somiglia al mare, lo stesso sguardo liquido, la stessa calma e dentro la tempesta. Lei non scende mai a mare, solo al tramonto, certe volte, quando il sole che s’imbuca arrossa le rocce fino al viola e il cielo fino al sangue e sembra davvero l’ultimo sole del mondo. Vito l’ha guardata incamminarsi sugli scogli, Angelina, i capelli sfrangiati dal vento, la sigaretta spenta in mano. Arrampicarsi come un granchio con la marea. È stato un attimo, per poco. Ha temuto di non vederla comparire mai più.
    Sua madre per undici anni è stata araba.
    Guarda il mare come gli arabi, come si guarda una lama. Sanguinando già."

    E' un altro spezzone del libro della Mazzantini, non l'ho letto, ho trovato solo dei pezzi, come questo. Mi dà l'idea di un figlio che si rende conto di quanto la madre rimpianga il suo passato e non riesca ad amalgamarlo col suo presente, così si perde nella sua nostalgia, rivivendo ciò che ha lasciato in gesti piccoli ma dimostrativi di quanto le manchi.

    "Che ne sai di un bambino che rubava
    e soltanto nel buio giocava,
    e del sole che trafigge i solai, che ne sai.
    E di un mondo tutto chiuso in una via
    e di un cinema di periferia,
    che ne sai della nostra ferrovia, che ne sai."
    Il passato, quasi sepolto, finito.

    "Conosci me, la mia lealtà
    tu sai che oggi morirei per onestà.
    Conosci me, il nome mio
    tu sola sai se è vero o no che credo in Dio."
    La donna alla quale parla è il suo presente, conosce il suo io attuale, la persona che è diventato.
    Ma anche questo è destinato a diventare 'passato':
    "Davanti a me c'è un'altra vita,
    la nostra è già finita
    e nuove notti e nuovi giorni,
    cara vai o torni con me.”
    Ma subito dopo:
    “Davanti a te ci sono io..." E si contraddice, conserva una piccola speranza di far rinascere l'amore in lei, la loro storia.. Sto divagando forse, ma tutto questo mi trasmette la medesima sensazione.. strappi di vita, cicatrici, muri tra passato e presente, e addirittura non uno ma più di un passato in ognuno di noi. Ricordi per cui rimproveriamo gli altri, tristi o felici che siano, che rimpiangiamo o odiamo, ma comunque che ci hanno spezzato, e non riusciamo a trascinare con noi, ricordi che non riusciamo a far rivivere nel nostro presente.

    Sto impazzendo?? Ahahah Forse non ha senso tutto ciò che ho scritto :D

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  6. calma eh... perchè non stai impazzendo...
    stai descrivendo alla perfezione quella certa situazione
    E' una canzone che mostra tutta la fragilità, l'oscillare, l'incertezza ma anche il desiderio di riaccendere quello che è depositato nei ricordi dolce-amari che ci stanno dentro da tanto tanto.

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  7. Ti confesso un segreto.. quando ero piccola mi "drogavo" di Battisti, ero assurda. In cucina la radio passava gli ultimi pezzi sul mercato ed io chiusa in camera ascoltavo Lucio. L'ho amato tanto e lo amo ancora, non tramonterà mai. Tra le sue canzoni quelle che amo di più son queste, ma immagino tu le conosca già: Emozioni e I giardini di Marzo, oltre a Pensieri e parole.

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  8. Aggiungo anche che, se chiudi gli occhi e ti lasci trasportare dalla sua musica, dalle parole, dal modo in cui le canta.. ti ci ritrovi dentro.. vivi esattamente quella situazione, sei tu il protagonista.. un po' come l'esperimento che hai fatto tu :D
    Ps. A quelle tre ne aggiungerei non so quante, ma mi limito a Fiori rosa, fiori di pesco.

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