sabato 28 settembre 2013

aver perso te.

Come aver perso la strada di casa è aver perso te.
Come un lago di desolazione che m'invade, un lago perché se almeno fosse mare potrei nuotare fin là, fino alla riva, se fosse fiume potrei risalire la corrente, ma è un lago e non posso far altro che continuare a nuotare, nuotare per restare a galla, senza poterne uscire, senza potermi salvare.
Come aver perso me è aver perso te. In fondo l'ho sempre detto, saputo, sentito, che le nostre radici erano intrecciate, che 'lui è per me più di quanto sia io per me stessa'.
Come aver perso ogni capacità di sentire, non ho più tatto, vista, olfatto. Non sento alcun sapore.
Come non esser più in grado di leggere, scrivere, formulare un pensiero compiuto.
Come aver paura di ogni cosa, soprattutto di guardarmi dentro. Guardare nel vuoto che hai lasciato.
Come dover ricostruire i pezzi di me che hai lasciato. No, non si può. Allora ecco che sorrido, continuo ad indossare la mia maschera migliore e continuo a sentirmi dire : "Stai molto meglio da quando lui non c'è".
Sì, certo, sto molto meglio. Andate a dirlo al mio cuore, al mio respiro che ormai non c'è.