La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza.
Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa. (Milan Kundera)
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La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza.
Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare ad essa. (Milan Kundera)
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