mercoledì 2 novembre 2011

stanchi.

-Cosa fai?
-Cerco di non piangere.
-Perché?
-Per mamma, per papà, per me.
Perché ha gi occhi stanchi, il cuore stanco. Le sue spalle sembrano cedere, le sue mani non sono più calde come un tempo. Il sorriso è tirato, e la voce è flebile. E' stanco. Sta cadendo. E se crollasse?
Sarebbe la fine di tutto, anche di me. Non vivrei senza di lui:è l'unica certezza che ho.
L'ho lasciato solo a sopportare tutto, senza nessuno con cui parlare perché parla solo con me. L'ho lasciato solo, non ha più i miei abbracci, io che mi accoccolo tra le sue braccia come ieri sera, che gioco con  lui e che rido come una pazza semplicemente perché sono felice che lui esista. L'ho lasciato solo e mi accorgo che non ha neanche più la forza per controllare me, che qualsiasi cosa dica o faccia ormai mi risponde solo 'Stai attenta' e non una parola in più. L'ho lasciato solo. E le lacrime che provo ad ingoiare mi bloccano il respiro. Di errori ne ha fatti ma è sulla sua di forza che contiamo.
Gli anni passano, si vedono sugli ormai tanti fili bianchi tra i suoi capelli, sulle sue mani stanche già da anni malate, e per lei, invece, finiscono le speranze. Trovo le bottiglie di alcol, le svuoto, la sento straparlare continuamente e a me il veleno sale in gola, la vedo non smuoversi, non far nulla, e tormentarlo solo.
T-O-R-M-E-N-T-A-R-L-O.
Per salvarlo la rinnegherei?

2 commenti:

  1. Un frammento di vita familiare? Se è questo,  comprendo fino in fondo
     il tuo turbamento.
    Com'è possibile nascondere questo tipo di angoscia?
    Trabocca prima o poi, e credo ti faccia sentire perennemente sul filo. A camminare su un filo, trattenendo il respiro.
    Anni fa (quando ancora c'era mia madre) ho provato qualcosa di simile e ne ho un ricordo plumbeo, cupo. Un periodo che mi costringeva a vivere "al minimo" e quasi con il freno tirato. Non ero più io. Spero che non ti capiti di attraversare proprio questo che ho provato allora: il perdere ogni libertà di scelta a motivo della mia famiglia d'origine.
    Buon pomeriggio.
    C.

     

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  2. Un frammento di vita familiare lungo quasi dieci anni. Dieci anni in cui  mi sono persa e ritrovata mille volte, sono caduta e mi sono rialzata altrettante. Dieci anni di paure e di ansie, dieci anni che sotto questo aspetto sono stati spaventosi e continuano ad esserlo. Solo che un anno fa sono andata via ed ho lasciato mio padre solo a sopportare tutto, ed ora non so davvero cosa sia meglio fare. So solo che mi basta tornare a casa qualche giorno per uscire fuori di testa.
    Scusa lo sfogo.
    Buon pomeriggio anche a te!

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