domenica 29 maggio 2011

Mi manco.

E' vero, mi manco.
Volgo lo sguardo indietro, quando nascondevo il malessere dietro la spensieratezza: per molto tempo ho pensato che quello fosse il modo sbagliato di reagire alla vita, in realtà ora credo che ci avessi visto giusto. Ma è normale che, con gli anni, i finti sorrisi comincino a pesare, le risate vengano meno, la rabbia abbia la meglio su tutto. Però ora basta, basta. Rivoglio la me che rideva da pazzi, la me che riusciva a cogliere l'attimo, la me che aveva voglia di divertirsi, di avere uan vita movimentata, che si alzava al mattino e che, anche se non voleva affontare tutto, in un modo o nell'altro se lo imponeva. Certo però che se rivoglio questo, devo metterci in conto la disperazione che nascondevo sotto al cuscino, che lasciavo sotterrare dalla musica, che mi faceva affogare in lacrime e cattivi pensieri quando affacciandomi dalla finestra guardavo in basso verso il terreno. Devo tener in conto la violenza, ed il cuore ormai ridotto in frammenti, che ora, in qualche assurdo modo, riesco a tener insieme.
Eccomi, di nuovo al punto di partenza. Però mi manco.

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